Ricostruzione Ossea per Implantologia
Possedere un sorriso bello e sano è una gran cosa non solo perché questo aumenta la sensazione di benessere, ma anche perché migliora il fascino delle persone sia nella vita privata che in quella professionale. Un problema che però si verifica ricorrentemente quando si tratta di ricostruzione delle arcate dentali è quello della mancanza di osso da parte di alcuni pazienti, che non possono quindi sottoporsi ad una implantologia tradizionale.
Durante gli interventi di implantologia, i dentisti necessitano di una certa quantità e qualità di tessuto osseo per procedere con l’inserimento degli impianti dentali, e dopo un periodo di circa 3 mesi, ottenere l'osteointegrazione, ovvero una sorta di fusione dell'impianto con l'osso del paziente, che è alla base del successo a lungo termine del trattamento implantare.
In mancanza di queste caratteristiche di base l’odontoiatra non può procedere con l’intervento a meno che non si trovi prima una soluzione, e questa soluzione prende il nome di rigenerazione ossea. Gli interventi finalizzati alla ricostruzione del tessuto osseo possono essere di diverso tipo e possono divenire necessari in diverse circostanze; all’interno di questo articolo vedremo insieme le diverse circostanze e le soluzioni possibili.
Quando serve una ricostruzione ossea?
La ricostruzione ossea serve assolutamente nel momento in cui si vuole ricorrere ad un intervento di implantologia ma le caratteristiche dell'osso non lo consentono. La perdita ossea da parte del paziente può essere dovuta a molteplici cause: può derivare da fattori traumatici, come incidenti, oppure essere legata a patologie orali, come ad esempio la parodontite o piorrea. Anche dopo l’estrazione o la caduta di un dente l’altezza e lo spessore dell’osso si possono ridurre.
Il volume osseo è quindi fondamentale per assicurare stabilità sia ai denti che ad eventuali impianti dentali, ma anche per garantire al paziente un’estetica del volto naturale.
Che rischi si corrono quando non si ripristinano subito i denti mancanti?
Dopo la perdita di alcuni elementi dentali ci sono pazienti che non si recano subito dal dentista per sostituirli. Questo è assolutamente un comportamento da evitare perché l’assenza dei denti dalla bocca, a lungo andare, genera appunto dei problemi a livello del tessuto osseo. L’osso della mandibola si mantiene sano solo nel momento in cui viene stimolato dalla masticazione, ma se il paziente ha perso uno o più elementi dentali da molto tempo questa stimolazione non avviene e ciò porta ad un riassorbimento abbastanza rapido dell’osso. L’inserimento immediato di una protesi assicura invece all’osso di rimanere stabile.
Cosa comporta la parodontite?
La parodontite, nota anche come piorrea, è una delle principali malattie a causare la perdita dei denti e il riassorbimento dell'osso. È una patologia dentale di tipo infiammatorio causata dalla presenza di batteri nella bocca, i quali si insediano fra il dente e la gengiva e infiammano le aree che circondano il dente. Il primo sintomo della parodontite è l’aumento della mobilità dentale che, in assenza dei giusti trattamenti, progredisce lentamente fino a portare alla caduta spontanea dei denti. Una parodontite trascurata porta alla retrazione del normale solco gengivale, alla formazione delle tasche parodontali e, appunto, al danneggiamento irreversibile dell’osso.
Come si può ricostruire l’osso?
L’osso mancante può essere ricostruito mediante un innesto, quindi aggiungendo del tessuto che può essere di varia provenienza. Il materiale per l’innesto può essere autologo, quindi venire prelevato dalle ossa dello stesso paziente, per poi essere inserito nella zona del cavo orale in cui è carente.
Può essere eterologo, ovvero osso di natura bovina, suina o equina, purificato e sterilizzato in laboratorio, in grado di replicare e simulare l'architettura dell'osso umano.
L’osso può anche essere sintetico e grazie alla sua ottima biocompatibilità si integra perfettamente all'osso del paziente. A prescindere dalla tipologia di materiale scelto, l’innesto sarà poi in grado di ripristinare il corretto volume osseo al fine di migliorare la stabilità dei denti compromessi.
L'innesto una volta inserito sull'osso viene protetto da una mebrana in collagene, una sorta di coperta che protegge il materiale appena inserito e ne favorisce la corretta integrazione e maturazione che in genere richiede dai 6 ai 9 mesi. Trascorso questo tempo si potrà procedere all'inserimento degli impianti.
Rialzo del Seno Mascellare
Con rialzo del seno mascellare si fa riferimento ad un intervento chirurgico che consente di modificare l’osso della mascella, aumentandone la quantità in senso verticale. Il seno mascellare è il più voluminoso dei quattro seni paranasali, cavità che si trovano all’interno delle ossa del cranio. Il rialzo di seno mascellare, noto anche come Sinus Lift, serve quindi ad aumentare l’altezza ossea nei settori molari e premolari superiori, sfruttando la cavità del seno mascellare per inserire del biomateriale e/o osso sintetico e permettere quindi il corretto inserimento implantare. L’intervento si svolge sotto anestesia e seguendo uno specifico protocollo farmacologico, grazie al quale i pazienti non avvertiranno alcun dolore al momento del posizionamento del nuovo materiale osseo. Il rialzo può avvenire o per via crestale o per via laterale.
Quando il volume dell’osso è di almeno 4 millimetri si utilizza la tecnica della zona crestale. La parte che viene riempita con i materiali ossei è quella fra la membrana di Schneider e il pavimento dei seni mascellari, zona in cui poi avverrà la conseguente formazione di tessuto osseo.
Durante l’operazione la membrana di Schneider può essere sollevata anche lateralmente, specialmente quando le creste dell’alveolo hanno un volume inferiore ad un millimetro. Per ripristinare gli alveoli, poi, si inserisce il materiale osseo (sia esso artificiale o naturale) nello spazio presente fra il pavimento del seno e la membrana.
Perchè scegliere Lo Studio Santini?
Presso lo Studio Santini effettuiamo tutte le operazioni di rigenerazione ossea sopra descritte, ragion per cui nessun paziente con carenze di osso avrà più alcun problema a procedere con l’inserimento di una protesi fissa su impianti. Per questa tipologia di interventi è fondamentale rivolgersi a professionisti competenti che abbiano una comprovata esperienza chirurgica.
Il nostro Team di professionisti opera nel settore dell'implantologia e della chirurgia avanzata da ormai più di 30 anni. Alla nostra esperienza e professionalità, riconosciuta su gran parte del territorio nazionale, si aggiunge una forte passione per il nostro lavoro, che ci da lo stimolo per migliorarci sempre e per investire continuamente in formazione, tecnologia e cura degli ambienti.
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