Trattamento odontoiatrico delle apnee notturne

Apnee Notturne cura dentista roma

Le apnee notturne rappresentano un problema di salute serio di cui, talvolta, non si parla molto frequentemente. In realtà si tratta di una vera e propria sindrome, che prende il nome effettivo di Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS). Sottovalutarla e sminuirla, anche a causa della cattiva informazione, è l’approccio più sbagliato da adottare.

La sintomatologia è piuttosto indicativa; il disturbo infatti si manifesta attraverso episodi di apnee che si ripetono, in genere riconducibili all’occlusione delle vie aeree superiori che portano il soggetto a svegliarsi di continuo, in maniera inconsapevole, con il risultato finale di ritrovarsi al mattino stanco e spossato. Non è infatti difficile che la sonnolenza possa aumentare, per chi ne soffre, le possibilità di incidenti in strada o sul posto di lavoro.

Tra le conseguenze più pericolose, inoltre, si annoverano: l’insorgenza di patologie cardiovascolari e neurologiche. Valutato il quadro generale, non resta in panchina la branchia dell’odontoiatria che – oltre a saper diagnosticare la patologia attraverso una banale visita di controllo – è in grado di offrire delle soluzioni risolutive utili e sicure. Noi dello studio Santini, dediti al nostro lavoro con passione e scrupolosità, siamo pronti ad offrirti la proposta più adatta alle tue esigenze.

Quali sono i sintomi delle apnee notturne

Se hai il dubbio di poter essere affetto dalla Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, i sintomi attraverso i quali è possibile fare una diagnosi, durante il sonno, sono i seguenti:

  • forte russare;
  • respiro rumoroso e faticoso;
  • pause molteplici con respiro interrotto dallo sbuffare o dall’ansimare.

Non capita neanche raramente che alcuni pazienti, per colpa delle sudorazioni notturne, si sveglino molto spesso per andare ad urinare.

Ma cosa accade a livello funzionale durante un episodio di apnea notturna? Si verifica che la mancanza di ossigeno fa in modo che il cervello esca dal sonno profondo per entrare in una sorta di stato di vigilanza. Questo è in realtà un meccanismo di difesa per permettere al paziente di riaprire le vie aeree per farlo respirare come prima.

Spesso chi soffre di OSAS non è direttamente consapevole del suo problema, ragion per cui saranno i partner a segnalare i sintomi agli specialisti a cui ci si rivolge.

Quali sono le cause delle apnee notturne

Partiamo dal semplice presupposto che, in condizioni normali, mentre si dorme i muscoli della gola si rilassano di default. Nel caso di pazienti affetti da OSAS invece, si segnala la presenza di fattori scatenanti, tra i quali si evincono:

  • il sovrappeso: quando si hanno dei kg di troppo, il grasso tende ad accumularsi attorno ai tessuti molli del collo, compromettendo i muscoli della gola. Non è escluso il grasso addominale, causa diretta dei disturbi legati alla respirazione;
  • l’uso di farmaci sedativi;
  • l’assunzione di alcol: soprattutto prima di dormire, può peggiorare la condizione di chi russa, aumentando le possibilità che si vada incontro alle apnee notturne;
  • il fumo;
  • la menopausa: nelle donne, il cambiamento dei livelli ormonali può fare in modo che i muscoli della gola si rilassino troppo.   

Come si giunge ad una diagnosi

Per giungere ad una diagnosi valida, la riflessione dalla quale partire – ancor prima di ricorrere alle misurazioni strumentali di cui parleremo – è relativa al numero delle apnee che si verificano; se sono uguali o maggiori di 5, ogni ora, con conseguenti sforzi respiratori, è piuttosto consequenziale comprendere che si tratti di OSOS.

Oltre alla valutazione dei sintomi comunicati allo specialista, se il sospetto è evidente, gli esami suggeriti a cui sottoporsi sono: 

  • La polisonnografia: comporta la misurazione, mentre si dorme, del livello di ossigeno del sangue presente nel paziente, tenendo d’occhio anche la frequenza cardiaca e la mobilità sia toracica che addominale;
  • La poligrafia respiratoria (conosciuta anche come monitoraggio cardio-respiratorio notturno): si tratta di un esame che monitora i segnali cardio-respiratori più evidenti durante la fase rem.

I rischi a cui si va incontro

La tempestività, quando si tratta di diagnosi, è l’arma migliore da brandire. I rischi, quando si parla di apnee notturne, sono seri e importanti da tenere in considerazione. Infatti, si segnala che i pazienti che ne sono affetti vanno incontro al pericolo frequente di contrarre malattie a carico dell’apparato cardiovascolare, a causa dei fenomeni registrati di ipossia (carenza d’ossigeno) e dai valori cangianti nella pressione arteriosa.

A seguire, il paziente può sviluppare una maggiore resistenza all’insulina e, sul fronte sociale, risentire della sonnolenza che lo affligge durante il giorno, come risultato del cattivo riposo durante la notte.

Il ruolo dell’ortodonzia nelle apnee notturne

Nonostante, di primo acchito, non sia intuitivo pensarci su due piedi, una delle soluzioni più utili potrebbe derivare dall’uso di speciali dispositivi odontoiatrici per ovviare al problema.

Intanto, non è inusuale che tra le cause delle apnee notturne se ne trovino alcune di origine ortodontica, responsabili dirette dell’ostruzione delle vie aeree superiori. In questi casi, si propongono soluzioni mirate alla messa in atto di trattamenti a cui sottoporsi anche, e soprattutto, in età infantile. L’obiettivo è fare in modo che il paziente possa respirare normalmente nell’arco della giornata, in maniera particolare durante la notte.

I dispositivi odontoiatrici in questione rappresentano un’alternativa pratica ed efficace rispetto anche ad altri trattamenti, soprattutto perché sono garanti di comodità e facile gestione da parte dei pazienti. Inoltre, gli specialisti possono anche suggerire l’uso simultaneo di più trattamenti, al fine di aumentarne l’efficacia risolutiva, regalando a chi ne è affetto la possibilità di avere una qualità della vita migliore.

Gli apparecchi consigliati per contrastare il problema

Le proposte, in termini odontoiatrici, sono il risultato di studi perpetrati dalle associazioni preposte ai disturbi del sonno più frequenti. Lo scopo talvolta è relativo ad aggirare il rischio di doversi sottoporre ad un intervento chirurgico, nei casi in cui ovviamente non sia per forza necessario, oppure l’obbligo di ricorrere ai respiratori appositi.

L’apparecchio intraorale entra in gioco per riposizionare la mandibola, quando questa – per la sua conformazione - è parte attiva del restringimento del passaggio dell’aria nella faringe. Il suo funzionamento si basa nel portare in avanti e in basso la mandibola, a dispetto della posizione che assume naturalmente, spostando anche la lingua in posizione avanzata. Il risultato finale si evidenzia nell’aumento dello spazio per la respirazione, in modo che il paziente possa respirare meglio anche mentre dorme.

L’aspetto del dispositivo sopracitato non è molto diverso dagli apparecchi tradizionali che si usano di solito per allineare i denti. Per la sua struttura, infatti, viene tollerato molto bene dai pazienti che lo utilizzano.

In questo modo, una volta appurata nei dettagli la situazione soggettiva del soggetto, l’odontoiatra – dopo aver studiato il referto di un medico specialista del sonno – potrà mettersi a lavoro sul dispositivo utile al suo paziente.

Se soffri di apnee notturne e hai recepito quanto possa essere invalidante e pericolosa questa condizione, non potrai evitare di rivolgerti ad un team specializzato di professionisti. L’equipe preparata e infallibile che opera presso lo studio Santini, è pronta a mettere al tuo servizio l’innovazione e l’esperienza.

Per conservare in salute lo stato del cavo orale è fondamentale sottoporsi a periodici controlli che scongiurino il peggioramento di disturbi facilmente risolvibili se invece fossero presi per tempo.

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